Le aziende turistiche sono spesso attratte da questo nuovo mezzo di comunicazione per raggiungere un nuovo pubblico e ottenere un target più ampio.
Che si tratti di blogger o influencer, il principio è lo stesso: comunicano con una comunità fedele, quindi il loro potere di prescrizione è significativo.
Tuttavia, anche se il blogger a cui si rivolge il brand ha una grande community, questo non significa che sia influente.
Al giorno d’oggi esistono nuove tecniche per aumentare il numero della propria community, come l’acquisto di abbonati o addirittura l’utilizzo di robot per automatizzare le attività al fine di ottenere nuovi fan.
Questo significa che il brand o la destinazione devono essere molto attenti quando si tratta di lavorare con un blogger e avere un minimo di riflessi.
Oggi esistono alcuni indizi che i brand possono utilizzare per distinguere i buoni dai cattivi.
Sono abbastanza semplici da capire e Stanislas Lucien, direttore dell’agenzia di comunicazione digitale Travel Insight, vuole dare ai professionisti del turismo alcuni consigli che già utilizza per i suoi clienti:
#1. Controllare l’influenza su Facebook:
Prima di tutto, è importante dare un’occhiata alla community che segue il blogger e poi osservare il numero di reazioni a ogni post.
Una community con 16.000 iscritti ma solo tra i 30 e i 120 like è il primo segnale che c’è un problema. In generale, dovresti aspettarti una media di 250 like per post.
A proposito, in ogni pagina puoi vedere l’evoluzione dei follower sulla pagina: se noti un aumento improvviso senza che ci sia stata una campagna o una grande viralità sugli ultimi post, allora si tratta di acquisto di like.
Puoi sfruttare questa opportunità per verificare la loro professionalità, assicurandoti che le foto, i video e la qualità editoriale delle loro pubblicazioni siano ben studiati.
Questa è una garanzia di qualità che determinerà se questo è il tipo di contenuto che vuoi associare al tuo marchio.
Poi, semplicemente utilizzando strumenti di analisi come LikeAlyzer :
http://likealyzer.com/facebook/Bestjobers Questo link contiene un’analisi della pagina Facebook degli influencer di Bestjobers, che hanno raggiunto punteggi notevoli.
In particolare, la loro community tende a crescere, il che significa che sono attivi, ma soprattutto che il numero medio di reazioni per ogni pubblicazione si aggira intorno alle 500 unità.
Se segui anche questo link, vedrai che hanno un tasso di coinvolgimento di circa il 4,4%, che può sembrare basso, ma è importante ricordare che questo dato cambia costantemente in funzione delle diverse operazioni.
#2. Controllare l’influenza su Instagram:
Il metodo è abbastanza simile a quello di Facebook, con la differenza che i contenuti sono referenziati in base a parole chiave inserite sotto forma di hashtag, il che significa che il coinvolgimento è spesso molto più alto rispetto a Facebook.
E purtroppo, come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, il numero di robot che mettono like e commentano i post sta crescendo in modo esponenziale su questo network.
Gli utenti di Instagram li utilizzano per automatizzare la loro attività e generare azioni su hashtag specifici con l’obiettivo di aumentare il numero di follower e, soprattutto, l’engagement di tutti questi post.
Possiamo quindi ritenere che spesso una certa quantità di engagement sia in realtà falsa.
Puoi utilizzare uno strumento come https://influence.hypetap.com/ per ottenere un riepilogo di tutti gli elementi chiave della pagina.
Questi includono il numero di post, la community e il coinvolgimento in percentuale rispetto alle pagine.
In genere si aggira intorno all’1,2% e può arrivare a circa il 4% a seconda della pagina. Non abbiamo ancora avuto modo di vedere molto di più.
#3. Altri punti chiave per prendere una decisione:
Sebbene la community sia un fattore importante per la tua decisione, dovresti anche analizzare il numero di visite che il blogger o l’influencer riesce a generare.
Infatti, anche se può avere una grande community con un coinvolgimento soddisfacente, l’influenza non si limita alla viralità, ma anche al numero di letture che riesce a generare su un articolo.
Per farlo, spesso utilizziamo SimilarWeb, uno strumento non ancora molto preciso, ma che per certi blog ti darà degli spunti molto interessanti molto rapidamente:
- Il numero di visite medie mensili (si inizia a parlare di influenza per un blog quando inizia a generare 30.000 visite mensili).
- La percentuale media di visite per paese (potresti chiederti se c’è un’alta percentuale di visite da paesi in cui la lingua francese non è nativa. Questo potrebbe indicare che si tratta di visite di acquisto).
- L’origine delle visite: ad esempio, se provengono principalmente dall’esterno, dalla ricerca, probabilmente è perché il blog è giovane e/o manca ancora di un po’ di referenziamento.
(I blog giovani tendono a ricevere la maggior parte delle visite dai social media).
Ad esempio, puoi provare il blog World Else: https: //www.similarweb.com/website/worldelse.com
Allo stesso modo, come abbiamo detto per Facebook, la professionalità è immediatamente evidente quando navighi sul sito che hai individuato e una semplice domanda dovrebbe venirti in mente: il mio marchio può essere associato al suo blog?
Puoi anche vedere se i media parlano di questo blog e quali sono i marchi con cui il blogger ha già lavorato.
Un rapido aggiornamento su Klout :
Klout è, o era, uno strumento di misurazione dell’influenza per eccellenza: i blogger o gli influencer devono semplicemente registrarsi e collegare i loro vari social network tramite API, e verrà rilasciato un punteggio di influenza che verrà regolarmente aggiornato.
Tuttavia, il sistema viene spesso dimenticato e a volte si verificano bug che disconnettono i sistemi dei social network, per cui le informazioni fornite sono sempre incomplete.
Per questo motivo l’agenzia si è semplicemente dimenticata di questo sistema.
Per concludere:
Non esiste necessariamente un “modo migliore” per identificare un influencer, ma questi metodi ti aiuteranno a non commettere errori e a conoscere le basi per selezionare le tue prossime collaborazioni.
Inoltre, ti consigliamo di non basare necessariamente la tua ricerca sul numero di follower di Instagram, ma di concentrarti sui blogger che comunicano molto su Facebook e che hanno un livello di engagement molto alto, e su altri network e canali come Snapchat o le newsletter, perché con l’avvento dei robot, questo social network sta perdendo ogni credibilità ed è quindi difficile misurare la reale influenza.